Moschee irregolari: dalle comunità islamiche inaccettabile arroganza e prepotenza

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Moschee irregolari: dalle comunità islamiche inaccettabile arroganza e prepotenza

Alla disponibilità data dall’Amministrazione comunale di Monfalcone, frutto di una verifica accurata e sistematica sui siti presenti nel territorio comunale, l’avvocato Latorraca e le due associazioni islamiche hanno risposto con inaccettabile arroganza e prepotenza. 

La leale collaborazione mostrata dall’ente, già mortificata dal fatto che nei due centri è continuata la preghiera collettiva in palese violazione alle disposizioni del Consiglio di Stato e senza rispettare le norme di legge, come stabilito nelle ordinanze comunali, viene ulteriormente offesa dalle richieste di una minoranza radicale che vuole imporre alla città le proprie regole e la propria egemonia. 

Non è compito del sindaco e del Comune soddisfare, con i soldi di tutti i cittadini, le pretese private di una componente che sta perseguendo un evidente processo di islamizzazione del nostro territorio e dell’intero Paese. 

L’avvocato Latorraca, candidato perdente del Pd a sindaco di Cantù, nel calpestare le ragioni del diritto e quelle del danno erariale che deriverebbe nel dar corso alle istanze presentate, dimostra che la contrapposizione è di natura tutta politica e che non c’è alcuna volontà di reale confronto all’interno di un quadro di legalità. 

In particolare, si richiede che con i fondi comunali siano forniti ambienti dotati di sistemi audio efficienti per ascoltare l'Imam, servizi igienici e lavandini con acqua corrente per le abluzioni, posti confortevoli e riscaldati e via discorrendo. 

Pretese verso l’ente pubblico al di fuori della realtà, così come è fuori da ogni legalità l’annunciata volontà di utilizzare, quale luogo di culto, lo spazio dell’ex supermercato Hardi, in rovina e privo di servizi, in contrasto con la relativa zonizzazione urbanistica. 

Il rifiuto delle proposte del Comune, motivate dal fatto che si vuole che i tappeti di preghiera rimangano costantemente a contatto con il suolo, non ha impedito - in passato - ai musulmani di utilizzare in condizioni ben più precarie il cortile del supermercato. 

I due siti provvisori  della Rocca e delle Terme indicati dal Comune sono collocate su aree planari e possono essere attrezzate con la sistemazione di tensostrutture dotate dei necessari servizi, similmente a quanto fa anche il Comune nel caso, ad esempio, della sostituzione con una tendostruttura della palestra della Randaccio in attesa della conclusione dei lavori che interessano il sito. 

A sua volta, il bocciodromo, anch’esso offerto dal Comune alle comunità islamiche, rispetta le caratteristiche di salubrità e igienicità degli spazi, nonché la planarità delle superfici interne e risulta provvisoriamente idoneo all’uso richiesto. 

Quanto alla proposta di utilizzo dell’ex mercato coperto, evidentemente l’avvocato Latorraca non conosce minimamente la città e ignora che, dall’insediamento della giunta Cisint, mai è stato usato per simili attività in quanto inagibile per ragioni di sicurezza, mentre ora è oggetto di un rilevante intervento di riqualificazione quale centro sportivo integrato, idoneo anche per consentire l’attività sportiva alle persone con disabilità, a seguito dell’elaborazione - come primo Comune in regione - di un progetto PNRR e dell’acquisizione dei relativi finanziamenti. L’edificio è attualmente area di cantiere, con i lavori in corso per completare l’opera entro il mese di settembre. 

L’atteggiamento delle due associazioni musulmane mostra il vero volto dell’islamismo, intollerante verso le regole della legalità e irrispettoso della realtà cittadina, che dovrebbe sottomettersi alle loro condizioni e alle loro rivendicazioni, scaricando sui cittadini le loro pretese, pur non essendosi adeguati al rispetto delle regole urbanistiche e della sicurezza e dell’incolumità pubblica. 

Si evidenzia infine che in uno Stato laico il Comune non si occupa dei bisogni e delle strutture delle confessioni religiose e in uno Stato di diritto è dovere di tutti rispettare le leggi e l’ordinamento giuridico.

 

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