I segreti del colle del castello nella mostra "Cooperare e distinguersi"

I segreti del colle del castello nella mostra "Cooperare e distinguersi"

E' stata inaugurata ieri all'ex Chiesa di San Francesco la mostra “Cooperare e distinguersi”, promossa dal Comune di Udine e dal Museo Friulano di Storia Naturale. 

L'esposizione è aperta da lunedì a venerdì dalle 17.30 alle 20, il sabato e la domenica dalle 10 alle 20. Durante questi orari è possibile partecipare a delle interessanti visite guidate. In settimana l'appuntamento è alle ore 18.30 mentre durante il fine settimana le visite guidate sono previste alle 15 e alle 18.30.

L’esposizione fa parte della seconda edizione della rassegna estiva “Obiettivi Possibili” promossa dal Museo: una rassegna che, anche quest’anno, propone un ricco programma di attività, con la mostra come momento centrale. Il tema scelto è il valore della cooperazione, raccontato attraverso un percorso culturale che intreccia natura, storia e comunità locale. L’iniziativa nasce infatti attorno al Colle del Castello di Udine – simbolo cittadino e sito di eccezionale interesse archeologico – la cui candidatura a Patrimonio Mondiale UNESCO è in preparazione come parte di un progetto che include anche i tumuli e castellieri preistorici del Friuli. 

Natura, cultura e cooperazione al centro dell’esposizione

La mostra invita ad esplorare i parallelismi tra natura e cultura, mettendo in luce come l’istinto cooperativo degli animali abbia trovato nell’ingegno umano una realizzazione unica, capace di gettare le basi per grandi opere collettive. Il percorso espositivo celebra la cooperazione come motore di evoluzione e di eccellenza. 

Vengono ribaditi l’importanza della ricerca scientifica e del dialogo tra discipline, invitando il pubblico ad approfondire temi che aiutano a comprendere meglio il nostro mondo e ad affrontare le sfide globali in modo consapevole. In linea con l’Agenda 2030 ONU, il focus di questa edizione è l’Obiettivo 17 – Partnership per gli obiettivi, con uno sguardo anche all’Obiettivo 13 – Lotta al cambiamento climatico, temi centrali dell’attività del Museo Friulano di Storia Naturale. 

La cooperazione viene dunque raccontata non solo come valore sociale, ma anche come strategia naturale per il benessere collettivo e la sostenibilità ambientale. "La mostra offre l’opportunità di scoprire gli articoli scientifici che ne hanno ispirato i contenuti: un invito, per il visitatore attento, a ricostruire i riferimenti e i temi che attraversano il percorso espositivo" spiega la curatrice Paola Visentini dei Civici Musei. 

"A questa esperienza si affianca uno spazio dedicato all’editoria scientifica, pensata per adulti e bambini, con una selezione di pubblicazioni organizzate intorno ad alcune parole chiave presenti in mostra. Un’occasione per stimolare la curiosità e offrire spunti di approfondimento da sviluppare dopo la visita. Completano il percorso una selezione di brevi documentari e interviste, oltre a un’area pensata per il relax, la riflessione o lo svolgimento di attività programmate. Tutti i materiali, le fonti e i suggerimenti proposti sono inoltre consultabili anche online, attraverso il sito web del museo (www.museofriulanostorianaturale.it), per continuare l’esperienza in modo autonomo e personale.

È l’Assessore alla Cultura del Comune di Udine, Federico Pirone, a sottolineare il valore del progetto: “La rassegna “Obiettivi Possibili”, promossa dal Museo Friulano di Storia Naturale di Udine, ci offre quest’anno un’occasione preziosa per riflettere sul valore della cooperazione, principio fondamentale per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro più equo e sostenibile. Grazie anche a iniziative come questa promuoviamo un patrimonio unico della nostra città e del nostro Friuli. La cooperazione non significa assenza di conflitto o di differenze, ma è un mezzo per gestirli ed evitare conseguenze autodistruttive. Se uno dei sintomi o delle cause di una società poco sana è l’individualismo che sfocia in competizione fine a sé stessa, non conviene forse esplorare fino in fondo le potenzialità delle relazioni? Durante la rassegna ci confronteremo su esperienze concrete che mostrano come l’unione delle forze e delle idee possa generare cambiamenti positivi, nel rispetto delle persone e dell’ambiente”.

Dalla Preistoria a oggi: il Colle del Castello e i tumuli friulani

La mostra, allestita nell’ex chiesa di San Francesco, è dedicata anche all’archeologia del nostro territorio e permette di scoprire i misteri del Colle del Castello di Udine e dei tumuli e castellieri friulani, evidenziando come il territorio friulano sia stato plasmato nel tempo anche per finalità simboliche e sociali e non solo per esigenze pratiche. Fin dall’antica età del Bronzo (inizio II millennio a.C.), diverse comunità locali unirono le forze per realizzare opere monumentali: ne sono testimonianza i numerosi tumuli funerari – collinette artificiali di 25–30 metri di diametro e circa 7 metri d’altezza – che punteggiavano l’alta pianura friulana tra il fiume Torre e il Tagliamento. Queste strutture servivano ad accogliere le spoglie di membri eminenti della comunità e, per secoli (circa 1900–1200 a.C.), mantennero un ruolo simbolico di primo piano: oltre alla funzione funeraria originaria, divennero marcatori territoriali, segni tangibili del controllo e dell’identità collettiva.

Lo straordinario esempio del Colle udinese

Secoli dopo, nella tarda età del Bronzo (ca. 1400–1300 a.C.), la costruzione del Colle del Castello di Udine rappresentò un caso straordinario di cooperazione comunitaria su larga scala, nonché un capolavoro di pianificazione proto-urbanistica. Le più recenti indagini geoarcheologiche (condotte tra 2020 e 2022) hanno rivelato che il Colle è un manufatto interamente artificiale: una collina alta circa 30 metri. Proprio lo scavo di quella zona potrebbe aver fornito il materiale per edificare l’altura, creando al contempo un bacino idrico utile all’abitato protostorico. Un punto elevato come il Colle garantiva alla comunità un vantaggio strategico – un avamposto di avvistamento e controllo sul territorio – ed emergeva nel paesaggio come testimonianza tangibile della potenza collettiva. Considerate le ridotte dimensioni demografiche dei villaggi dell’epoca (poche centinaia di persone ciascuno), è plausibile che un’opera di tale portata abbia richiesto il contributo di manodopera da più insediamenti vicini.

Una rassegna ricca di appuntamenti di approfondimento (gratuiti)

“Cooperare e distinguersi” si articolerà nella suggestiva cornice dell’ex chiesa di San Francesco, in largo Ospedale Vecchio, che ospiterà l’allestimento principale della mostra. In totale sono previste circa 40 visite guidate gratuite su prenotazione lungo tutto il periodo di apertura, con vari appuntamenti settimanali dedicati sia all’esposizione sia ai siti archeologici cittadini collegati. In particolare, due visite speciali della domenica saranno condotte dalla direttrice del Museo Friulano di Storia Naturale, Paola Visentini, che guiderà il pubblico attraverso i luoghi di Udine recentemente identificati dagli archeologi come fulcro degli insediamenti dell’età del Bronzo. Tutti gli eventi in programma sono gratuiti e aperti alla cittadinanza, su prenotazione fino ad esaurimento dei posti. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere al Museo (email: info.mfsn@comune.udine.it).

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