Monfalcone, il Consiglio comunale chiede a Fincantieri un nuovo modello produttivo
La città di Monfalcone chiede a Fincantieri un cambio di rotta.
Parte con la visione di una toccante video-denuncia di un lavoratore straniero, portato all’attenzione del Consiglio da parte del consigliere delegato alla Sicurezza ed ex sindaco Anna Maria dell’on. Anna Maria Cisint, la discussione in Aula della mozione che chiede a Fincantieri l’avvio di un nuovo modello produttivo per lo stabilimento di Panzano, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza, legalità e ricadute positive per il territorio.
Un operaio che ha lavorato per il cantiere cittadino e che ha raccontato di essere stato minacciato, picchiato e costretto a restituire parte del proprio stipendio al proprio datore di lavoro, anch’egli straniero, ha portato all’attenzione dell’Aula uno dei gravi problemi legati al caporalato presente in città e ha dato il via alla discussione del documento che è stato poi trasversalmente condiviso. La vicenda, già segnalata alla Commissione parlamentare antimafia dall’on. Cisint, prossimamente sarà oggetto di un’audizione.
Con 21 voti favorevoli dei 21 consiglieri presenti, il Consiglio comunale di Monfalcone ha approvato all’unanimità la mozione, presentata come prima firmataria dall’on. Cisint, è stata integrata accogliendo alcune proposte della minoranza, dando vita a un documento unanime che mostra la città unita davanti a una delle principali realtà industriali del Paese.
Sono otto i punti prioritari di confronto individuati dal Consiglio comunale, che riguardano l’impatto sociale sul territorio, la revisione del modello produttivo, investimenti in formazione e tecnologia, il superamento del ricorso strutturale alla manodopera extracomunitaria a basso costo, la riforma del sistema di appalti e subappalti, la responsabilità sociale d’impresa, la tutela della legalità e dei diritti dei lavoratori e il rafforzamento del welfare locale.
Con il voto odierno, il Consiglio comunale impegna la Giunta a sollecitare Fincantieri ad avviare un confronto trasparente e strutturato, in coerenza con la Policy aziendale e con le priorità indicate nel documento; assumere ogni iniziativa utile al perseguimento degli obiettivi della mozione; chiedere al Parlamento e al Governo l’abrogazione del Decreto Legge 34/2023 relativo al “Fondo vittime per l’amianto”; trasmettere la mozione all’Azienda, alla Regione Friuli Venezia Giulia, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Governo, ai parlamentari eletti in regione e, per conoscenza, alle rappresentanze sindacali.
La mozione sottolinea come la cantieristica navale rappresenti un comparto strategico per l’economia nazionale, ricordando che lo stabilimento di Monfalcone è il principale del gruppo Fincantieri per la costruzione di grandi navi da crociera. Tuttavia, l’espansione produttiva – si legge nel documento – rischia di accentuare la frammentazione del lavoro e l’uso di subappalti, con ripercussioni sociali e abitative per il territorio. “Abbiamo giocato una partita difficile – ha dichiarato l’on. Anna Maria Cisint – ma abbiamo gettato le basi per un documento che segna un punto di svolta per tutelare il valore del lavoro e dei lavoratori. Tutto il Consiglio comunale ha detto con forza che il sistema produttivo di Fincantieri, per come è strutturato, non può più essere tollerato. La legalità è un aspetto su cui l’aula ha posto particolare attenzione. Questa mozione non è un punto di arrivo, ma l’inizio di una vertenza con cui parte un percorso che dovrà tradursi in azioni concrete. Non si può procedere verso scelte industriali che impattano sulla vita sociale, sulla sanità e sui servizi pubblici senza condivisione con il territorio. Un documento in cui non ci siamo dimenticati dei lavoratori, e con una sola voce abbiamo detto di voler andare avanti insieme per tutelare la loro dignità. Sul fronte dell’amianto, poi, alcuni di noi si sono già attivati per chiedere l’abrogazione della norma che crea imbarazzo e ingiustizia, e adesso continuiamo a farlo insieme, impegnandoci a fare il punto della situazione ogni anno.”
A margine della seduta, Il sindaco Luca Fasan ha espresso soddisfazione per il risultato unanime e per il valore istituzionale dell’atto:
“Quello di oggi è stato un momento importantissimo per la nostra città. Con questa mozione condivisa, Monfalcone riesce a dare voce unitaria ai principi fondamentali del lavoro, della sicurezza e della dignità delle persone.
Ne esce una città più forte, un Consiglio comunale più unito e un documento che restituisce dignità al mondo del lavoro, che forse si era persa nel tempo, e all’intera comunità. Sono certo che ai Cosulich – ha aggiunto il sindaco – questo risultato sarebbe piaciuto: rappresenta la migliore espressione di una città che vuole crescere nel segno della responsabilità e del rispetto dei diritti dei lavoratori.”