'Innesti – Connessioni teatrali affatto prevedibili' propone 'Aquile Randagie'

'INNESTI - Connessioni teatrali affatto prevedibili', la rassegna ideata da  ArtistiAssociati – Centro di Produzione Teatrale, prosegue alla Sala Bergamas di Gradisca d'Isonzo con un nuovo appuntamento: 'Aquile Randagie', nelle serate del  24, 25 e 26 maggio, alle 20.30.

'Aquile randagie' di e con Alex Cendron riporterà alla luce una storia di ragazzi coraggiosi che hanno deciso di non abbassare la testa di fronte al Fascismo. Il solstizio d'inverno è il giorno più freddo e più buio dell'anno ma è anche l'attimo in cui finalmente la luce inizia la sua rimonta quando sembrava che il buio avesse vinto per sempre. Una leggenda narra che è proprio in questa notte che il santo cavaliere sconfisse il drago, ed è in una notte come questa che è ambientata la storia narrata in 'Aquile Randagie - credere disobbedire resistere'. Storia vera, storia vissuta in una lunga notte dell'umanità dove le tenebre sembravano ormai avere vinto, e dove ai cavalieri non rimaneva che lottare strenuamente perché in qualche maniera la luce tornasse al mondo. Tanti sono stati i cavalieri, alcuni più noti, altri sono e rimarranno più o meno nell'ombra. Quelli che lo spettacolo ha  deciso di narrare hanno i pantaloni corti e un fazzoletto al collo, sono boy scout. Il 9 aprile 1928 Mussolini firma il decreto 696 di modifica alla legge sull'Opera Nazionale Balilla e dichiara la soppressione totale dello scautismo in Italia. A Milano, un manipolo di giovani e adolescenti scout decide di disobbedire a una legge che sente ingiusta e inizia un lungo periodo di attività clandestina, una vera e propria resistenza giovanile. Forse la prima forma di resistenza giovanile al Fascismo. L'avventura, lunga 17 anni, porterà il gruppo a mantenere accesa la fiamma dello scautismo in Italia e li farà diventare giovani uomini di pace: dopo l'8 settembre 1943 diventeranno promotori di un gruppo di aiuto per ricercati, ebrei, prigionieri politici e renitenti alla leva, che sotto il nome di Oscar salverà migliaia di persone dalle grinfie del drago del Nazifascismo. Una storia semplice, una storia coinvolgente, una storia di ragazzi che quando tutto sembrava perduto hanno deciso di non abbassare la testa di fronte al drago, perché tutti, tutti possono dare il loro contributo. Una storia composta dall'intreccio di due storie, che solo lungo lo spettacolo scopriremo essere vissute dagli stessi protagonisti. Uno spettacolo che, basato su una attenta e fedele ricerca storica, cerca di parlare di scoutismo raccontando la storia di quelli che sono da annoverare, a tutti gli effetti, tra i padri dello scoutismo cattolico italiano. Uno spettacolo pensato per il teatro e per il bosco, per visipallidi e scout.

Prevendite un'ora prima dell'inizio della rappresentazione.

 

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